
E' appena finita la bellissima puntata di Ballarò dedicata al libro di Mario Calabresi "Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo". La lettura di quelle pagine mi ha commosso e mi ha spinto ad una considerazione banale: sono felice di essere un quarantenne oggi. Sono felice di non aver potuto votare né per il divorzio, né per l'aborto, e di poterli considerare entrambi un fallimento. Sono felice di poter essere orgoglioso della mia famiglia, di poterla riconoscere, senza vergogna, come il nucleo fondamentale di ogni rapporto sociale. Sono felice di potermi dire cattolico. Di poter dire una preghiera di ringraziamento prima di mangiare, di potermi fare il segno della croce davanti ad un cimitero o ad una chiesa, o per strada davanti ad una Madonnina. Sono felice di rispettare i miei genitori e di non imputare a loro nessuno degli errori che ho fatto. Di non invidiare chi è o ha più di me. Di non disprezzare chi la pensa diversamente da me. Sono felice di poter ascoltare il Papa, di poter difendere il diritto di parola della Chiesa. Sono felice di poter dire che uomo e donna sono diversi, e che tale diversità è l'unica ricchezza naturale che intendo difendere. Sono felice di credere che non tutte le idee sono uguali, ma so che per nessuna idea toglierei la vita ad una persona. Sono felice di sapere, al contrario, che esistono valori e persone per cui rischierei o perderei la vita. Sono felice che la cultura moderata e quella di destra siano state finalmente sdoganate e che stiano affiancandosi con onore alla, a lungo dominante (non senza meriti), cultura di sinistra. Sono felice che oggi sia più importante il libro di Mario Calabresi delle lezioni universitarie di Oreste Scalzone o Renato Curcio. Non che tutte (o almeno gran parte) di queste cose non si potessero fare anche 15 anni fa, sono io che sono riuscito solo oggi a liberarmi da quei condizionamenti ingiustificati con cui ho convissuto faticosamente per anni. Il mondo prima mi piaceva poco, oggi mi piace molto di più.
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