
Sarà davvero che ho la vocazione minoritaria, ma questa sconfitta non mi ha affatto messo di cattivo umore. I 135.758 voti raccolti dalla lista Ferrara fugano qualsiasi pregiudizio o perplessità. Intanto è palese che Giuliano Ferrara non ha agito per guadagnare potere o visibilità. Ne aveva certamente di più prima. Il più acuto commentatore della politica italiana non poteva non prevedere che sarebbe stata una totale disfatta. Eppure ha avuto il coraggio di immolarsi, di offrire il proprio denaro, il proprio tempo, la propria salute, per una battaglia che sapeva già persa in partenza, solo perché la riteneva giusta. Tempo, denaro e salute sono i tre idoli intangibili della nostra società. Ferrara li ha sacrificati dando una lezione esemplare a tutti coloro che non hanno fatto altro che parlare della sua inaffidabilità come persona e della sua antipatia.
Questa sconfitta così marcata tranquillizza anche tutti gli amici prolife che hanno optato per il voto utile. Nessuna persona di buon senso potrà mai sostenere che gli antiabortisti in Italia siano meno degli abitanti di Reggio Emilia... Avevano ragione loro, ma io mi sono divertito di più.
La lista non ha tolto voti a nessuno, lo 0,3% non sarebbe stato determinante neppure se l'avesse avuto Bertinotti. Ma credo che le contestazioni fatte a Ferrara abbiano contribuito a dimostrare quanto fosse indispensabile escludere la violenza e l'intolleranza dal dibattito politico. Gli elettori si sono comportati di conseguenza.
Infine la cosa più importante: si è distrutto il tabù dell'aborto. D'ora in avanti non sarà più necessario, quando se ne parli, premettere anticipatamente di essere dei cattolici bigotti e baciapile. L'aborto è entrato nel dibattito pubblico, e di questo non ringrazierò mai abbastanza Giuliano Ferrara e chi lo ha sostenuto.
Tanti semi sono stati gettati e molti di loro daranno veri frutti. Qualcuno ha già deciso di proseguire l'impegno profuso per la Lista aiutando il Movimento per la vita, altri vorrebbero radicare sul territorio quel poco che si è creato, per presentarsi ai prossimi appuntamenti elettorali più preparati. Il cammino, anche se in salita, è cominciato, non sarà più così facile fermarlo.
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