Cattofobia 2 - ovvero se non ho qualcuno da odiare non esisto!
Cari amici che commentate il mio blog, vi ringrazio, senza alcuna ironia, per avermi dedicato parte del vostro tempo e della vostra attenzione: probabilmente non la merito. Soprattutto vi ringrazio per aver esercitato il vostro "diritto di critica" con molta civiltà e competenza senza riempire i commenti di frasi violente, bestemmie e altre porcherie che purtroppo i blog cattolici ricevono continuamente (vi prego, a tal proposito, di fare un salto da Alef dove troverete anche alcuni esaustivi post sul concerto del primo maggio: vi consiglio di leggerli, io li condivido pienamente).
Ritorno invece sull'argomento "cattofobia" (carino anche "cattonausea", Moreno, purtroppo però se io usassi espressioni come "omonausea" o "islamonausea", saresti il primo ad inalberarti e a darmi del razzista, nevvero?...).
A me pare che, in Italia, si abbia l'abitudine di trovare un senso di appartenenza solo attraverso l'odio verso un nemico. Per anni siamo stati antifascisti o anticomunisti, con le tragiche conseguenze che conosciamo. Poi, finite le ideologie ci siamo scagliati contro Berlusconi, il quale, raccogliendo su di sé la rabbia di tanti, ha avuto perlomeno il grande merito di dar vita a soggetti politici nuovi e di sdoganare quelli ingiustamente emarginati. Oggi, però, anche Berlusconi non è più sufficiente, e così l'attenzione di tutti gli "anti" si è concentrata contro la Chiesa.

Chiudo, comunque, con una speranza. Io spero in un vero salto di qualità. Spero che potremo riuscire ad emanciparci da queste contrapposizioni create ad arte. Spero che avremo l'umiltà di ascoltare con serietà e che cercheremo di capire le ragioni degli altri senza il bisogno di usare tutti i piloni dei cavalcavia dell'A14 tra Imola e Ravenna per imbrattarli con scritte contro il Vaticano. Spero che sapremo discutere e scegliere per il meglio del nostro Paese senza doverci per forza considerare dei nemici.
Etichette: Cattofobia