Ipocrisia bolognese

A Bologna niente è ciò che sembra.
Il simbolo di questo spirito sta in bella vista sul portone di Palazzo d'Accursio (il palazzo comunale di Bologna). Sotto un epigrafe su cui è scritto "DIVUS PETRONIUS PROTECTOR ET PATER", c'è una splendida statua di... Papa Gregorio XIII, il riformatore del calendario.
Dobbiamo questa facezia all'arrivo di Napoleone in città. I bolognesi temevano che i giacobini portassero via la statua del Papa e così la travestirono da Santo Patrono. I francesi non se ne accorsero e la statua rimase così camuffata per cent'anni finché non decisero di ridarle la dignità papale.
A Bologna si fa così: se la realtà non conviene, meglio farla sembrare qualcos'altro...
Prendiamo le cose successe in questi giorni.
Mi sono chiesto: perché un manipolo di studenti (forse fuori sede, forse fuori corso...), che abitano (forse) nel centro martire della città devono manifestare contro le decisioni prese per risolvere un problema locale tra alcuni rumeni e i cittadini di Borgo Panigale? Perché questi stessi studenti non scendono in piazza o si organizzano per protestare contro lo sfruttamento al quale sono sottoposti dai proprietari delle case in cui abitano (anche 400 euro/mese per un posto letto), contro una città che vive per succhiar loro denaro? Sono forse gli stessi che pretendono il diritto di bere, urlare, pisciare e vomitare fino a tarda notte in mezzo alle case dei bolognesi che si svegliano presto per andare a lavorare? Quelli che hanno sottoscritto un manifesto, che spiega cosa significhi divertirsi, ad una città, che, molto prima che loro nascessero, aveva fatto della vita notturna (sempre rispettosa) una filosofia di vita? Un proclama che urla il loro diritto ad usufruire della città e che è invece solo un paravento per nascondere i lucrosissimi affari che con gli studenti fanno i locali notturni. Ma il bolognese è così... tu credi che difenda i tuoi diritti, che combatta con te per nobili principi, ma, in realta, sta solo blandendoti per affittarti l'appartamento squallido a prezzi vergognosi, per venderti la birretta o l'aperitivino, le dispense, i libri alla moda da Feltrinelli... Non fa che travestire il Papa, perché nessuno glielo porti via...
Etichette: Bologna, Gregorio XIII