I premi nobel
Lo so che è come scoprire l'acqua calda... però è stato così divertente leggere su Wikipedia le note biografiche di 6 degli ultimi 10 nobel per la letteratura, che mi sembrava giusto condividere questa simpatica esperienza...
1. John Maxwell Coetzee (Città del Capo, 9 febbraio 1940) è uno scrittore anglofono sudafricano, Premio Nobel per la letteratura nel 2003. Inizia la carriera accademica durante la quale Coetzee non fa certo mistero della profonda contrarietá riguardo l'intervento militare americano in Vietnam, motivo per il quale gli viene negata piú volte la cittadinanza americana nonostante le numerose richieste.
Editori italiani: Einaudi, Donzelli, Adelphi.
2. Dario Fo (Sangiano, 24 marzo 1926) è uno scrittore, scenografo, drammaturgo, pittore, attore e regista italiano. Nel 1997 è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura. La Motivazione dell'Accademia di Svezia fu:«Il Premio Nobel per la Letteratura viene assegnato quest'anno allo scrittore italiano Dario Fo, perché, seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi.» (Accademia Svedese) Il 29 gennaio 2006 è stato candidato alle elezioni primarie dell'Unione per designare il candidato a sindaco di Milano ottenendo il 23,1% dei voti, secondo piazzato dopo il vincitore Bruno Ferrante.
Principali editori italiani: Feltrinelli, Einaudi, Panini, Nuovi Mondi Edizioni, Fatatrac
3. Günter Grass, (nato a Danzica, Libera Città di Danzica (oggi Polonia) il 16 ottobre 1927) è uno scrittore casciubo-tedesco. Ha vinto il Premio Nobel per la letteratura nell'anno 1999. A 15 anni cercò di arruolarsi nella marina del Terzo Reich. Solo dopo aver ricevuto la lettera di coscrizione si rese conto che avrebbe invece indossato l'uniforme delle SS. Prese un ruolo attivo nel partito socialdemocratico tedesco (SPD) e appoggiò Willy Brandt. Fu molto attivo nel movimento pacifista e visitò Calcutta per sei mesi. In occasione della caduta del muro di Berlino, Grass dichiarò che era meglio tenere separate le due Germanie, perché una nazione unita avrebbe ripreso inevitabilmente il suo ruolo belligerante. Abbandonò quindi la sua missione politica di riforme socialiste graduali e adottò una filosofia dell'azione diretta, ispirata ai movimenti studenteschi del 1968.
Principali editori italiani: Einaudi, Feltrinelli
4. Elfriede Jelinek (Mürzzuschlag, Stiria, Austria 20 ottobre 1946) è una scrittrice austriaca. Nell'anno 2004 le è stato conferito il Premio Nobel per la letteratura. Dopo la morte del padre iniziò lentamente a riprendersi entrò nei movimenti studenteschi e si trasferì per alcuni mesi in una comune di sinistra. Nel 1974 entra nel partito comunista austriaco (KPÖ), nello stesso anno sposa Gottfried Hüngsberg, autore di colonne sonore per Rainer Werner Fassbinder.
Editori italiani: Einaudi, Frassinelli, ES, SE, Castelvecchi, Ubulibri
5. Harold Pinter (Londra, 10 ottobre 1930) è un drammaturgo, regista e attore teatrale britannico, premio Nobel per la letteratura nel 2005. Pinter si oppose sia all'invasione dell'Afghanistan che all'invasione dell'Iraq da parte degli Stati Uniti. Nel 2005 annunciò di smettere di scrivere commedie per dedicarsi alla politica. Pinter è dichiaratamente critico sulla guerra in Iraq e ha definito il presidente degli Stati Uniti Bush un assassino di massa e Blair un idiota.
Principale editore italiano: Einaudi
6. José Saramago (Azinhaga, Portogallo, 16 novembre 1922), scrittore, commediografo e giornalista. Nel 1998 Saramago ha ricevuto il Premio Nobel per la letteratura. Al momento attuale vive a Lanzarote, nelle Isole Canarie. Saramago è stato membro del Partito Comunista portoghese dal 1969 e le sue posizioni sulla religione hanno suscitato notevoli controversie in Portogallo, specialmente dopo la pubblicazione de "Il Vangelo secondo Gesù Cristo". Eletto nel 2002 presidente onorario dell'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. Nel commentare il conflitto israelo-palestinese, Saramago ha recentemente affermato che gli ebrei non si meriterebbero più "comprensione per le sofferenze patite durante l' olocausto. Vivere nell' ombra dell'olocausto ed aspettarsi di essere perdonati di ogni cosa che fanno, a motivo della loro sofferenza passata, mi sembra un eccesso di pretese. Evidentemente non hanno imparato molto dalla sofferenza dei loro genitori e dei loro nonni." La Lega per l' Anti-Diffamazione (ADL), potente associazione lobbistica ebraica per i diritti civili, ha definito queste affermazioni 'anti-semite'. Abraham Foxman, il presidente dell' ADL ha dichiarato: "I commenti di José Saramago sono sovversivi e profondamente offensivi, oltre a dimostrare l'ignoranza relativa agli argomenti che porta a sostegno dei suoi pregiudizi nei confronti degli ebrei" Saramago ha, per contro, dichiarato che i suoi commenti erano diretti alla politica dello Stato di Israele nei confronti dei palestinesi. Ha dichiarato che Israele non può affermare di rappresentare legittimamente il giudaismo a livello mondiale e che sta usando le accuse di anti-semitismo per sminuire qualsiasi critica riguardante azioni ingiustificabili e che sarebbero considerate inaccettabili se perpetrate da qualsiasi altro stato medio-orientale.
Principali editori italiani: Einaudi, Feltrinelli, Mondadori
E per finire una chicca, citata più volte in Wikipedia:
Una lettera sul conflitto Israele- Palestina di John Berger, Noam Chomsky, Harold Pinter, José Saramago, Gore Vidal:
Il capitolo più recente del conflitto tra Israele e Palestina è iniziato quando effettivi israeliani hanno prelevato con la forza da Gaza due civili, un medico e suo fratello. Di questo incidente non si è parlato da nessuna parte, eccetto sulla stampa turca. Il giorno dopo i palestinesi hanno catturato un soldato israeliano proponendo uno scambio con i prigionieri in mano agli israeliani: ce ne sono circa 10 mila nelle carceri di Israele. Che questo "rapimento" sia ritenuto un’atrocità, mentre si considera un fatto deplorevole ma che fa parte della vita che le Forze di Difesa (!) Israeliane esercitino l’illegale occupazione militare della Cisgordania e l’appropriazione sistematica delle sue risorse naturali, in particolare dell’acqua, è tipica della doppia morale usata con ricorrenza dall’Occidente di fronte a quanto sopravvenuto ai palestinesi, negli ultimi 70 anni, nella terra che assegnata loro dai trattati internazionali.Oggi, all’atrocità segue un’altra atrocità: i razzi artigianali si incrociano con i sofisticati missili. Questi ultimi hanno il loro bersaglio dove vivono i poveri ed i diseredati che aspettano l’arrivo di quello che qualche volta si è chiamata giustizia. Entrambe le categorie di proiettili lacerano i corpi in maniera orribile; chi, salvo i comandanti in campo, può dimenticare questo per un momento? Ogni provocazione ed il suo contraccolpo vengono impugnati e sono motivo di sermoni. Ma gli argomenti che seguono, accuse e solenni promesse, servono solo da distrazione per evitare che il mondo presti attenzione ad uno stratagemma militare, economico e geografico di lungo termine il cui obiettivo politico non è niente di meno che la liquidazione della nazione palestinese.Questo bisogna dirlo forte e chiaro perché lo stratagemma, solo per metà manifesto, ed a volte occulto, avanza molto rapidamente nei giorni che passano e, secondo la nostra opinione, dobbiamo riconoscerlo quale è, incessantemente ed eternamente, ed opporci ad esso.
Mieussy, Francia 23 luglio 2006
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