Solo
Giuliano Ferrara è solo. La fatica di questa solitudine traspare dagli editoriali del Foglio di questi giorni. Prima la descrizione dell'angoscia provocata dall'umanissimo dubbio di aver fatto la scelta sbagliata, poi il capolavoro di questa mattina, dove viene descritto il vivificante bagno di umiltà cui il grande giornalista è stato costretto dalla macchina burocratica, per presentare il simbolo. Berlusconi lo considera un traditore, i suoi alleati si allineano, Avvenire, Antonio Socci, CL (con la particolare eccezione di Formigoni), Carlo Casini e il Movimento per la vita, insomma tutti i potenziali alleati si ritirano. Il motivo: se la lista prende pochi voti si offrirà agli avversari il destro per dire che, in fondo, i prolifers in Italia sono solo i quattro gatti che hanno votato Ferrara. C'è del vero, e va rispettata e ascoltata questa posizione, soprattutto quando proviene da persone che hanno dedicato l'intera esistenza alla difesa della vita. Ma questo sforzo che appare donchisciottesco, a me sembra così moderno. Un'intuizione genuina per riproporre in politica una domanda basilare: dove stiamo andando? C'è del sano eroismo nelle cinque ore passate da Giuliano Ferrara a fare la fila per presentare il simbolo, seduto per terra, in un mondo dove chi ha privilegi non si sporca mai le mani. E, visto che io ho fiducia e vedo crescere, tra amici e parenti, le adesioni alla lista, so che quest'impresa sarà un trionfo, segnerà una svolta e offrirà all'Italia un'opportunità unica per ridare senso alla
politica.
Questo è il video che ha convinto Ferrara a continuare.
Etichette: aborto, Antonio Socci, Carlo Casini, Giuliano Ferrara, Roberto Formigoni, Silvio Berlusconi
3 Commenti:
grazie
bé, perché hai tolto il video da "Ogni maledetta domenica"?
Non era più "available" su youtube...
Adesso c'è di nuovo...Rifiuto di comprendere e provo a rimetterlo...
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page