Intelligenza politica
Sul primo "Il Foglio" domenicale, Giuliano Ferrara ha proposto una "lista di cultura per la vita", idea subito accolta dalla senatrice Binetti. Mi sono chiesto: per una formazione politica è sufficiente avere in comune una sola idea forte? Non solo credo che sia sufficiente, ma che sia, addirittura, molto di più di ciò che abbiamo oggi. Le decine di partiti e partitini che compongono il nostro Parlamento e che, in queste ore, lottano per non essere eliminati, sono assolutamente privi di qualsiasi identità forte. Non c'è un motivo plausibile che permetta di distinguerli uno dall'altro. Se togliamo la Rosa nel pugno, minoranza quasi invisibile che ha scelto la strada dell'anticlericalismo, per tutti gli altri l'unica caratteristica identificabile è quella di essere contro o a favore di Berlusconi. Se poi sotto sotto difendano interessi particolari di lobby o clientele è cosa che sospettiamo, ma in nessun modo si palesa. Per cui ben venga un motivo più nobile come quello della difesa della vita, dal concepimento alla morte naturale, per stare insieme. Non è difficile immaginare e sperare che chi aderisce ad un progetto culturale così elevato e ambizioso, abbia le carte in regola per comprendere meglio (e magari risolvere) anche gli altri problemi da cui è afflitta l'Italia.
Etichette: aborto, Giuliano Ferrara, Paola Binetti
1 Commenti:
Ieri Ferrara ha presentato il suo partito e ha detto di aver sentito Berlusconi per un apparentamento ma che il Cavaliere non era interessato! Alla faccia dei cattolici ascolatati dalla destra!!!
Poi alla fine si metteranno d'accordo come con Casini
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