Laicissimo governo
In questa XVI legislatura, cattolici e comunisti condividono la stessa sorte: sono spariti. Veltroni ha dato una spallata ai nostalgici della falce e martello, mentre il Cavaliere, affossati Casini e il "fanatico" Ferrara, ha fagocitato il grosso del consenso cattolico, offuscandone la visibilità e relegandolo ai margini del nuovo esecutivo. Paragonare i due destini è sicuramente una semplificazione, ma l'impressione è che comunismo e cattolicesimo appaiano ai più come progetti di vita utopici e perciò inutili, soprattutto in una situazione problematica come quella italiana. Sia cattolici che comunisti potranno continuare a "far del bene" trasformando la propria vocazione ideale in un impegno di solidarietà verso gli obbiettivi che ritengono più opportuni. L'importante è che non si affaccino alla "politica seria", paralizzando o ritardando gli improrogabili lavori di ristrutturazione della nostra Repubblica. Probabilmente questo pragmatismo è un bene, e devo riconoscere che non sono poi così triste che il progetto comunista abbia perso gran parte del suo fascino. Ma non riesco a farmi una ragione del perché chi crede in Cristo, chi sostiene valori come famiglia, vita ed educazione debba mestamente ritirarsi in un angolo, in attesa di tempi migliori. Credo, al contrario, che proprio in questo difficile frangente un limpido esempio della forza che nasce dalla fede avrebbe favorito il superamento della crisi. Ma certamente mi sbaglio e probabilmente, lavorando nell'ombra, i saggi consiglieri cattolici sapranno dare il loro valido contributo a questo nuovo laicissimo governo. Che Dio lo benedica.
Etichette: cultura cattolica, elezioni, Partito comunista
6 Commenti:
Che Dio lo benedica, sì!
Ne ha bisogno tutto il popolo italiano.
Credo che il futuro dei cattolici in politica dipenda molto dall'evoluzione del PDL, che deve decidersi se diventare un partito "conservatore/modernista", o un coraggioso innovativo partito popolare europeo.
stiamo a vedere.
Grazie Paolo,
l'impressione è che preferisca il conservatorismo, ma diamogli tempo e fiducia.
La situazione politica sembra proprio invitare a fare lavoro dal basso. Pare impossibile per chi e' fuori dal giro economico imperante fare qualcosa a livello di istituzioni. Non e' un bel segnale, il rischio e' grosso, certo anche dal basso si puo' fare tanto e forse anche di piu', il potere corrompe sempre, ma il problema sono i tempi, ovviamente piu' lunghi partendo dal basso, e l'invadenza della cultura dominante proprietaria di tutti i mezzi di informazione
P.S. per sdrammatizzare un po' il controllo anti spam mi invita a inserire le seguenti lettere figka (peccato per la kappa, ma ricorda kossiga boia)
Caro Piergiobbe, sono felicissimo per la scomparsa dei comunisti: finalmente anche in Italia è caduto il Muro di Berlino.
Sui cattolici invece non sono d'accordo: a me sembrano più che presenti, basta pensare al Ministro bondi. E moltissimi altri componenti dell'esecutivo forse non saranno affiliati ai vescovi, ma hanno dimostrato più volte di difendere valori come la famiglia e la vita nascente.
Tu dici che sono spariti? Non lo credo. Il PDL è un partito che sarà molto - pure troppo - succube del Vaticano. Mi sbaglierò, ma così mi sembra. E te lo dico da cristiana, sia chiaro.
Non sono atea.
Sono credente, ma convinta che una cosa è la politica, altra sono le convinzioni personali.
Un saluto cordiale.
gatta susanna
Gentile Susanna,
che i cattolici siano in fibrillazione per il poco peso che hanno in questo governo è dimostrato dai fatti: nella finanziaria vengono tagliati i fondi anche alle scuole parificate, Brunetta ha elaborato un simil-pacs di destra per le coppie di fatto...
Il Vaticano grida, ma Eluana la eliminano. Delle suore rapite in Kenia se ne fregano tutti...
Ma posso sbagliarmi...
Non mi sbaglio invece su una contraddizione riguardo alla quale mi permetto di proporti di riflettere: come possono essere scisse la politica e le convinzioni personali?
Il Cristianesimo è pubblico, universale, non va vissuto nella propria cameretta.
Un amichevole saluto
Andrea
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