Cosa succede a Bologna
Stasera viene Ferrara in piazza Maggiore. Be' i manifesti non sono durati a lungo...
Giovanni Salizzoni ha invitato La rete delle donne di Bologna, che ha declinato l'invito, per cui le femministe non ci saranno. Ho parlato questa mattina con una mamma impegnata, che mi ha confermato l'intenzione delle femministe di non intervenire più ai dibattiti di Ferrara, per non dargli visibilità. A mio avviso, è l'opzione giusta. Il passo successivo, spero, sarà il confronto, perché le dichiarazioni della Rete delle donne mi sembrano ancora troppo piene di astio e incomprensione. Forse parlandone insieme riuscirebbero a scoprire quante poche differenze ci siano tra la loro posizione e quella dei sostenitori della moratoria. Non le ama chi vuole lasciarle sole ad abortire, ma le ama chi si propone di star loro vicino, con tutti i mezzi che ha a disposizione, per garantire il loro diritto alla maternità. Ma il passo è breve e spero che il dialogo possa partire, intanto c'è l'armistizio...
I centri sociali, invece, hanno aderito all'invito di Salizzoni e parteciperanno compatti: convocazione su Global project e Indymedia Emilia Romagna. Gli argomenti di disaccordo sono sempre gli stessi. Si dice che sull'aborto può decidere solo la donna. Ma è un'affermazione atroce e disumana. Condannare la donna ad essere sola a decidere della propria mancata maternità, è solo il modo più comodo che gli uomini hanno per non assumersi le proprie responsabilità e disinteressarsi agli eventuali problemi causati dall'arrivo di un figlio. Si dice poi che il bimbo che deve nascere è solo un "presunto embrione" o un "ovulo fecondato", parole usate in modo ipocrita non per riflettere sul problema, ma solo per dimostrare a tutti i costi i propri pregiudizi. Si mischia insieme l’omofobia e l’ignoranza (quale ignoranza, se l'unica cosa che si augura Ferrara è che ci si informi, si rifletta, ci si confronti?), la guerra e "il riconoscimento di ogni forma di orientamento sessuale, relazione e desiderio". Ma cosa c'entrano? Qui si sta parlando di aborto, si sta discutendo sul fatto se sia meglio una società che vive l'aborto come extrema ratio, e si impegna per la vita, oppure una in cui la RU486 venga usata come anticoncezionale da donne abbandonate nel proprio bagno. Infine la libertà di scelta, negata oggi solo a chi potrebbe scegliere di non abortire.
Chiudo dicendo che la mia esistenza è normale, compatibile e prevedibile. Il mio corpo non è potente e non intendo usarlo come un arma. Però, ho la gioia e tra i motivi che la scatenano c'è quello di poter votare per la lista pazza!
Ci vediamo in Piazza!
Etichette: aborto, Giovanni Salizzoni, Giuliano Ferrara, Ru486
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