Non c'è più religione!
Scandalo: è di ieri la notizia che 3 IperCoop piemontesi resteranno aperte domani, 1° maggio, il sacro giorno della "Festa dei lavoratori". Il presidente di Ancc-Coop Aldo Soldi (un nome un destino...) afferma che, pur essendo favorevole al "diritto al riposo" (bontà sua...), deve regolare l'apertura dei negozi in base alla concorrenza per dare un servizio ai consumatori. Gli fa eco Vincenzo Tassinari, presidente di Coop Italia, che dà la colpa al mercato. Inutile la rabbia dei sindacati, già imbestialiti dalle sacrileghe aperture del 25 aprile, impliciti sostegni alla decisione del futuro premier di disertare, per l'ennesima volta, la festa della liberazione, causa impegni di... lavoro. Lo sdegno di Furio Colombo sull'Unità, la sua preoccupazione sulla possibile scomparsa della festa, sconcertano, se in buona fede, per la cecità. Ma come? Ma se non festeggiate neanche voi che dovreste crederci, perché dovremmo festeggiare noi?
Non può lamentarsi chi ha assecondato il mercato perché la domenica, un tempo dedicata al riposo del corpo e all'educazione dello Spirito, diventasse un giorno come gli altri. Chi ha cercato di far sparire le festività religiose (solo a mo' d'esempio: S.Giuseppe, l'Ascensione, il Corpus Domini, i SS. Pietro e Paolo...), che secoli di storia avevano consolidato, non può oggi chiedere fede e partecipazione per feste nate da pochi anni, e che, a quanto pare, interessano a sempre meno persone.
A proposito, domani si festeggia San Giuseppe lavoratore (e, dove possibile, l'Ascensione).
Etichette: domenica, festività, San Giuseppe
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