Diario: primo giorno
L'anno scorso, prima di Natale, mi presento da un cliente, col quale solitamente si chiacchiera del più e del meno in tranquillità. Faccio qualche banale apprezzamento sulla situazione del mercato, dimenticando che nei pressi del suo negozio hanno aperto due megastore che sicuramente mineranno i suoi incassi. Non mi accorgo che gli apprezzamenti non sono condivisi. Andiamo al bar e prendiamo, come talvolta capita, due frizzantini. Quando vado per pagare, il barista, che non brilla per simpatia, fa una battuta sul fatto che il mio cliente si fa pagare da bere... Rientrati nel negozio la discussione si scalda. Il cliente comincia a farmi notare con insistenza che le mie frasi precedenti erano state fuori luogo. Rispondo. Sfioriamo la lite verbale e il cliente mi chiede di andarmene. Mi riprometto di non passarci mai più. Il passare dei mesi allenta la tensione. Capita l'occasione di proporgli un prodotto che può interessargli e riprendiamo a dialogare ma con un po' di freddezza. Finalmente oggi, dopo 10-11 mesi, siamo tornati al bar a berci un frizzantino. Sembra che tutto sia passato e ne sono contento. Questo lavoro che mi costringe a tornare sui miei passi, a rivedere persone con cui ho avuto diverbi, mi fa crescere. In più ho davvero cercato di ascoltarlo, frenando la mia ansia di dire, anche interrompendo l'interlocutore.
Giornata positiva.
1 Commenti:
"In più ho davvero cercato di ascoltarlo, frenando la mia ansia di dire, anche interrompendo l'interlocutore". Non sei piu' quello dei vecchi tempi in Piazza Trento Trieste!!! Ma fai un diario giornaliero? Comunque complmenti.
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page