Veronesi e il referendum
Dopo aver visto la trasmissione di Lerner di sabato scorso, mi sono chiesto se sia giusto che un eminente professore come Veronesi si adoperi per spostare consensi a favore del SI' in questo referendum.
Persino mia mamma mi ha detto: "ma in fondo verso quest'uomo abbiamo tutti un debito di riconoscenza".
E' vero, ma la riconoscenza è un motivo sufficiente per seguire un uomo che propugna concetti che non si condividono? Non credo.
Mi sto accorgendo che, come al solito, anche per questo referendum il clima si sta scaldando. Siamo già nella fase post-discussione, quando cominciamo a ripetere le frasi che assorbiamo dalla TV: io sto con questi qui e perciò devo dire così, io sto con questi qua e perciò ti rispondo cosà...
Invece sarebbe bello poter riflettere su cosa c'è in gioco.
Ma forse è troppo tardi e gli schieramenti sono già sul campo privi di ogni capacità di ascolto delle ragioni altrui.
E' una legge di Berlusconi: facciamola fuori! L'ha fatta Berlusconi: è sicuramente buona! E' contro la libertà della donna: eliminiamola! E' a favore dei diritti dell'embrione: teniamola! Rallenta la ricerca per la guarigione di malattie che domani potrebbero colpire me o i miei cari: è ingiusta! Evita che centinaia di embrioni vengano sacrificati: è sacrosanta! e così via...
L'unico dubbio è sull'efficacia di questo sistema: prevede di non essere in grado di fare le scelte giuste e permette ad una minoranza molto minoranza di coinvolgere tutto il paese per giudicare una legge fatta da quelle stesse persone che dovrebbero aver ricevuto la delega per decidere per il paese stesso.
Il colmo è poi quando questi delegati suggeriscono di votare contro la legge fatta da loro stessi!
Incomprensibile!
Etichette: procreazione assistita, Umberto Veronesi
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