Ti paghiamo? Allora stattene zitta! La fede privata e altri ameni concetti del laicismo
E' una mia idea oppure quando la Chiesa esprime un suo legittimo parere, in Italia, i "maitre à penser" si scatenano quasi meccanicamente rispolverando due polemiche mai sopite:
1) l'8 per mille
2) la "fede privata"?
Ora, umilmente, mi permetto di osservare che sollevare il primo punto quasi esclusivamente quando un eminente esponente della Chiesa Cattolica, come il Cardinal Ruini, esprime un legittimo parere su importanti temi morali e di conseguenza politici, sembra davvero un'intimazione: "Visto che ti paghiamo: stattene zitto!".
Spero che gli alfieri del dialogo, della democrazia, della giustizia si comportino così in buona fede, perché altrimenti non so come potrebbero giustificare la contraddizione, se non con un anticlericalismo intransigente e antistorico, che nasconde solo la paura di non avere più nessuna aderenza con il mondo reale.
La seconda polemica riguarda invece il dovere (spacciato come diritto!) che ogni credente avrebbe di coltivare la Fede nella propria cameretta, solin soletto, senza dirlo a nessuno...
Io non sono un teologo, ma penso che questa veramente sia la più grande bestemmia che si possa rivolgere a Cristo, che, a memoria, ha sempre predicato di TESTIMONIARE la propria Fede, non di nasconderla sotto il moggio... D'altronde come sarebbe possibile il contrario? Chi scoprendo che un cammino, seppur difficile e tortuoso, è migliore di qualsiasi altro, può essere tanto egoista da tenerlo per sé, da non condividerlo con chi ama, con chi gli è vicino, ma anche con chi non gli vuol bene?
Queste ipocrisie mi irritano.
Etichette: Chiesa, otto per mille
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