Appello all'educazione del popolo
Copincollo dal sito tg.com
17/11/2005
Appello all'educazione del popolo
La lista dei primi firmatari
APPELLO
Se ci fosse una educazione del popolo tutti starebbero meglio
L’Italia è attraversata da una grande emergenza. Non è innanzitutto quella politica e neppure quella economica - a cui tutti, dalla destra alla sinistra, legano la possibilità di “ripresa” del Paese -, ma qualcosa da cui dipendono anche la politica e l’economia. Si chiama “educazione”. Riguarda ciascuno di noi, ad ogni età, perché attraverso l’educazione si costruisce la persona, e quindi la società. Non è solo un problema di istruzione o di avviamento al lavoro.
Sta accadendo una cosa che non era mai accaduta prima: è in crisi la capacità di una generazione di adulti di educare i propri figli.Per anni dai nuovi pulpiti - scuole e università, giornali e televisioni - si è predicato che la libertà è assenza di legami e di storia, che si può diventare grandi senza appartenere a niente e a nessuno, seguendo semplicemente il proprio gusto o piacere. È diventato normale pensare che tutto è uguale, che nulla in fondo ha valore se non i soldi, il potere e la posizione sociale. Si vive come se la verità non esistesse, come se il desiderio di felicità di cui è fatto il cuore dell’uomo fosse destinato a rimanere senza risposta. È stata negata la realtà, la speranza di un significato positivo della vita, e per questo rischia di crescere una generazione di ragazzi che si sentono orfani, senza padri e senza maestri, costretti a camminare come sulle sabbie mobili, bloccati di fronte alla vita, annoiati e a volte violenti, comunque in balia delle mode e del potere. Ma la loro noia è figlia della nostra, la loro incertezza è figlia di una cultura che ha sistematicamente demolito le condizioni e i luoghi stessi dell’educazione: la famiglia, la scuola, la Chiesa. Educare, cioè introdurre alla realtà e al suo significato, mettendo a frutto il patrimonio che viene dalla nostra tradizione culturale, è possibile e necessario, ed è una responsabilità di tutti. Occorrono maestri, e ce ne sono, che consegnino questa tradizione alla libertà dei ragazzi, che li accompagnino in una verifica piena di ragioni, che insegnino loro a stimare ed amare se stessi e le cose. Perché l’educazione comporta un rischio ed è sempre un rapporto tra due libertà.È la strada sintetizzata in un libro cruciale, nato dall’intelligenza e dall’esperienza educativa di don Luigi Giussani: Il rischio educativo. Tutti parlano di capitale umano e di educazione, ci sembra fondamentale farlo a partire da una risposta concreta, praticata, possibile, viva. Non è solo una questione di scuola o di addetti ai lavori: lanciamo un appello a tutti, a chiunque abbia a cuore il bene del nostro popolo. Ne va del nostro futuro.
PER ADERIRE SCRIVERE A info@appelloeducazione.it
Primi firmatari Appello Educazione
Allam Magdi, vice direttore Corriere della Sera
Amicone Luigi, direttore Tempi
Astorri Romeo, preside della facoltà di giurisprudenza Università Cattolica del Sacro Cuore
Avati Pupi, regista
Bavetta Sebastiano, professore di economia London School of Economics Londra
Bazoli Giovanni, presidente Banca Intesa
Bechis Franco, direttore Il Tempo
Belpietro Maurizio, direttore il Giornale
Bersanelli Marco, professore di astrofisica Università degli Studi di Milano
Bertazzi Pier Alberto, professore di medicina del lavoro Università degli Studi di Milano
Bonacina Riccardo, direttore editoriale Vita
Boffo Dino, direttore Avvenire
Borghesi Massimo, professore di filosofia morale Università di Perugia
Borgna Eugenio, libero docente in Clinica delle malattie nervose Università degli Studi di Milano
Botturi Francesco, professore di filosofia morale Università Cattolica del Sacro Cuore
Branciaroli Franco, attore Calearo Massimo, presidente Federmeccanic
Campiglio Luigi, prorettore Università Cattolica del Sacro Cuore
Caprara Massimo, scrittore
Cesana Giancarlo, professore di medicina del lavoro Università degli Studi di Milano Bicocca
Chiosso Giorgio, professore di storia dell’educazione Università degli Studi di Torino
Colombo Valentina, professore di lingua e letteratura araba Università della Tuscia
Cominelli Giovanni, esperto di politiche scolastiche
De Bortoli Ferruccio, direttore Il Sole 24ore
De Maio Adriano, presidente Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia – IreR
Doninelli Luca, scrittore
Farina Renato, vice direttore Libero
Feliciani Giorgio, professore di diritto canonico Università Cattolica del Sacro Cuore
Ferrara Giuliano, direttore Il Foglio
Grassi Onorato, professore di storia della filosofia medievale Lumsa Roma
Guzzetti Giuseppe, presidente Fondazione Cariplo
Israel Giorgio, professore di storia della matematica Università degli Studi di Roma-“La Sapienza”
Liguori Paolo, direttore TGCOM Mediaset
Mazza Mauro, direttore TG2 Rai
Mazzotta Roberto, presidente Banca Popolare di Milano
Mazzuca Giancarlo, direttore Quotidiano Nazionale
Morpurgo Claudio, vice presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane - Ucei
Muccioli Andrea, responsabile comunità San Patrignano
Mussari Giuseppe, presidente Fondazione Monte dei Paschi di Siena
Nembrini Francesco, presidente Federazione Opere Educative - Foe
Ornaghi Lorenzo, rettore Università Cattolica del Sacro Cuore
Persico Roberto, presidente Associazione Professionale Diesse
Polito Antonio, direttore Il Riformista
Quagliariello Gaetano, presidente Fondazione Magna Carta
Ribolzi Luisa, professore di sociologia dell’educazione Università degli Studi di Genova
Risè Claudio, psicoanalista
Rondoni Davide, poeta
Rossella Carlo, direttore TG5 Mediaset
Roth Luigi, presidente Fondazione Fiera Milano
Roversi Monaco Fabio Alberto, presidente Fondazione Carisbo
Sapelli Giulio, professore di storia economica Università degli Studi di Milano
Scaglia Silvio, presidente Fastweb
Squinzi Giorgio, amministratore unico MAPEI
Ugolini Elena, preside Liceo Malpighi di Bologna
Versace Santo, presidente Gianni Versace spa
Vignali Raffaello, presidente Compagnia delle Opere
Vittadini Giorgio, presidente Fondazione per la Sussidiarietà
Zamagni Stefano, professore di economia politica Università degli Studi di Bologna
Etichette: CL, Claudio Risè, Davide Rondoni, educazione, Giuliano Ferrara, Renato Farina
1 Commenti:
Mi "autocommento" il post riportando il testo della mia adesione:
"Aderisco al seguente appello:
"Appello all'educazione del popolo..."
Mi chiedo però quando gli "atei devoti" decideranno di convertirsi pubblicamente. Primo per dimostrare che la fede non è una faccenda privata, secondo perché è difficile scegliere buoni maestri tra chi non è discepolo dell'unico vero Maestro
Cordiali saluti
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