martedì, novembre 01, 2005

Dove si comprano i libri? - Prima puntata

Dopo aver letto la citazione precedente, la risposta sembrerebbe scontata: i libri si comprano in libreria. Eppure è partendo da questa domanda che si può cominciare a parlare dell'attuale tragica situazione del mercato editoriale italiano.
Facciamo un po' di storia.
Per sommi capi l'andamento della vendita dei libri in Italia negli ultimi 50 anni si svolto così: in principio c'era la libreria-tempio, dove il libraio-sacerdote, dall'alto del suo banco, dispensava colti consigli ai colti clienti che osavano entrare e confrontarsi con un tale depositario di sapienza. L'ingresso era difficoltoso non solo per la gente comune, ma anche per alcuni editori che, se sgraditi al libraio o non dotati di una rete vendita all'altezza, non venivano accolti tra gli scaffali. I cattolici furono tra i primi a capirlo e si organizzarono vendendo i propri libri nelle librerie religiose. Anche alcuni editori laici non accettarono di far dipendere le loro sorti dall'arbitrio di pochi commercianti, seppur colti e illuminati. Nacque così un altro tipo di libreria, che tentando di "democratizzare" gli acquisti, favorì l'incontro anche fisico tra il cliente e il libro. Esempio più riuscito di questa tendenza furono le librerie Feltrinelli, che cominciarono a diffondersi in tutta Italia, confermando che questa strada conveniva anche economicamente.
Gli editori dopo un attimo di smarrimento riorientarono le loro strategie di vendita. In queste nuove grandi strutture, il libraio contava meno e meno la rete promozionale. Non era più il consiglio dell'esperto a far vendere, ma la presenza massiccia del proprio prodotto sui banchi e gli scaffali, le copertine allettanti e le campagne pubblicitarie. Per ottenere questo obiettivo gli editori cominciarono a moltiplicare le uscite delle "novità", facendo a gara per scalzare gli avversari dai punti più commercialmente appetibili. Diedero ai librai, sempre più ridotti al rango di commessi, libertà quasi assoluta sul "diritto di resa", un abominio commerciale che permise alle librerie di restituire il prodotto invenduto, ma che in poco tempo si trasformò in un ricatto per obbligare i librai ad aquistare tutto quello che veniva loro proposto ("tanto lo potete rendere...").
Questo sistema permise di stampare tirature sempre più grandi e ingiustificate, ma riempì i magazzini degli editori di libri invenduti che bisognava buttare al macero.
Per salvare qualcosa ci si inventò persino un secondo mercato: il metà prezzo.
Ma non bastava.
Alla fine degli anni '70 comparvero i primi libri nella grande distribuzione (ricordo la Standa di Berlusconi, in via Rizzoli a Bologna con un piccolo e "scandaloso" reparto). I librai tradizionali ridevano: "chi vuoi che vada a comprare i libri dove si vendono alimentari e vestiti?!". Ma i più furbi avevano già capito che ciò che contava, per conquistare il mercato, non era "fare buoni libri", ma acquisire sempre più il controllo della catena distributiva, concentrando i propri interessi sulla commercializzazione piuttosto che sulla produzione.
E allora si razionalizzò!
Fine prima puntata...

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2 Commenti:

Blogger etendard ha detto...

Trovo interessante questa tua idea di parlare del mercato editoriale italiano. Mi pare di capire che sei del mestiere. Se è così, ti invidio (bonariamente, s'intende). Il mondo della carta stampata mi attrae molto. Mi riservo di leggere il post di Sagradini in un altro momento. Per quanto mi riguarda, non credo che metterò nuovi post nel mio blog per questa settimana. Sono pieno di cose da fare fino al collo. Ad ogni modo, tempo permettendo, seguirò le prossime puntate dei tuoi post sull'editoria. Ciao

1/11/05 22:34  
Blogger Piergiobbe ha detto...

A Mike
Non invidiarmi... io faccio solo il "librivendolo". Se riuscirò però a chiarirti cosa succede quando compri un libro e quale profonda differenza ci sia tra il farlo in una libreria, in un'edicola o sui banchi del supermercato, avrò fatto il mio dovere.
Spero ritornino presto le tue osservazioni che leggo sempre volentieri.
saluti

2/11/05 19:27  

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