Alfonso Signorini: ovvero com'è difficile essere gay di destra
Prima ho letto questo articolo "Ho visto Kalispera. Per lavoro" di Dino Amenduni su "Il fatto quotidiano.it", dove ho scoperto che la manipolazione delle notizie a favore di un potente si chiama spin doctoring e che Alfonso Signorini ne è l'italico maestro, a favore, naturalmente, del suo editore Silvio Berlusconi. In quest'occasione ho pure scoperto che Signorini, gay dichiarato, indulge verso una "banalizzazione dell’omosessualità, vissuta come una sorta di moda, di deviazione o di atteggiamento che cambia sulla base dell’interlocutore", e che la conseguenza di questo pericoloso atteggiamento è "un’altra cifra della regressione culturale del nostro Paese. E immaginate la portata devastante di questa operazione, considerando che è condotta proprio da un omosessuale." Non pago Amenduni conclude la sua analisi "con il casting per cercare il cane con cui far accoppiare Vespa. (...) Un’altra incivile irrisione dell’omosessualità e degli omosessuali, buoni solo a far spettacolo e moda e a occuparsi di gossip e degnamente rappresentati dal migliore testimonial di questo modello, Alfonso Signorini, il vero maitre a penser di Berlusconi, uno degli uomini più potenti, intelligenti e sottovalutati (dalla sinistra) d’Italia." Con ancora nelle orecchie queste considerazioni, stamane guardo la nuova puntata di "Tolleranza zoro", che ammiro sempre per l'ironica capacità di sintesi dei vizi che impediscono alla sinistra di tornare credibile. La puntata parte proprio con Signorini che dice: "Dove sono andati a finire i comunisti di una volta?" e Zoro con irridente sincerità commenta: "E perché i froci de 'na volta, invece? dimmelo 'n po', 'ndo so' andati a fini'?"
Ecco il video
E così il mio povero cervello si è fatto questa banale domanda: ma la tolleranza per i gay, a sinistra, vale solo per chi vota per loro?
Etichette: Alfonso Signorini, omosessualità, Zoro
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