mercoledì, luglio 29, 2009

E' l'aborto lo spartiacque tra due visioni del mondo

Sarà stato un redattore burlone, oppure una svista, o peggio un "subdolo complotto", ma è certo che accostare, sulla prima pagina di Repubblica di questa mattina (vedi foto), la pillola Ru486 alla pillola dimagrante "Redesan" sia stato così ridicolo da sfiorare il cattivo gusto. Si sa, d'altronde, che quel "giornalaccio di Repubblica" (come dice con ironia mio padre, che ne è comunque un accanito lettore...) non risparmia colpi bassi pur di alimentare la guerra laicista che ha intrapreso. Il giornalista descrive infatti come una battaglia quella "combattuta" dalla casa farmaceutica per fare ammettere la pillola abortiva tra i farmaci leciti in Italia. Una battaglia che sta per essere vinta, anche se neanche una parola viene spesa per coloro che la perderanno senza aver avuto la possibilità di combatterla.
Contemporaneamente sul Foglio, Francesco Agnoli raccontava la strage di bambini compiuta quotidianamente in Cina e in India e ricostruiva la storia dell'aborto, ricordando come il non ricorrervi sia stata una delle più grandi e moderne conquiste della società giudaico-cristiana. Erano i Giudei infatti i soli a giudicare nefasta la soppressione dei figli, prima e dopo la nascita, e allo stesso modo si comportarono i cristiani trasformando radicalmente la società greco-romana. In Occidente l'aborto riapparve solo col Nazismo e lo Stalinismo, che affidarono allo stato il compito atroce di decidere chi avesse il diritto alla vita. Oggi, dice Agnoli, personaggi quali Peter Singer, bioeticista animalista, consigliere di Zapatero, si chiedono per quale motivo l'impostazione antiabortista della civiltà giudaico-cristiana sia da preferirsi a quella di tante altre civiltà antiche e moderne che niente avevano in contrario ad aborto ed infanticidio. La risposta, a mio avviso, oltre che nell'umana compassione, sta chiaramente in ciò che di buono la nostra civiltà è riuscita a produrre e nelle mostruosità che civiltà o ideologie, indifferenti al dono della vita, hanno realizzato e tuttora realizzano.

PS: Fulvia su Facebook scrive provocatoriamente che la notizia della diminuzione degli aborti in Italia (-4,1% rispetto all'anno scorso) dovrebbe fare arrabbiare gli "pseudo-papaboys" e gli oppositori della 194. Non è così, io sono felicissimo. Un cristiano non può essere contento che muoiano dei bambini per dimostrare di aver ragione. Tutti diranno che il merito è di una buona legge, però, in tutta onestà, questo successo non sarebbe giusto condividerlo anche con l'opera di educazione alla vita realizzata dalla Chiesa e dagli antiabortisti, in particolare quei pazzi della lista del buonumore?

Etichette: , , ,

15 Commenti:

Blogger kyra l'elfo ha detto...

Grande Piergiobbe. Condivido in toto.

30/7/09 09:46  
Blogger Piergiobbe ha detto...

Steva dice che è impossibile: o ho sbagliato qualcosa io o non hai capito qualcosa tu :)

30/7/09 12:28  
Blogger Unknown ha detto...

il "colpo basso" più grave (e furbetto)è che accada al culime del periodo estivo, con una umanità boccheggiante in mutande sui balconi, o con testa e cuore già nelle valigie....

31/7/09 19:12  
Anonymous Anonimo ha detto...

E ditemi, voi non volete che la procedura abortiva sia resa meno rischiosa tramite una pillola invece che un intervento per spirito di carità cristiana, vero?

1/8/09 11:26  
Blogger Piergiobbe ha detto...

Cara Daria, hai ragione, ma visto come stanno le cose è quasi meglio che non si faccia tanta pubblicità al "pesticida umano".
Caro Greg, in realtà io non vorrei l'aborto(spero che questa posizione sia ancora legittima), il fatto di "privatizzarlo" ovvero banalizzarlo con una pillola non ha niente a che vedere col rischio (sul quale si hanno ancora molti dubbi), ma piuttosto col disastro di lasciare alla coscienza di una donna sola, tutto il peso di una scelta come quella di uccidere un figlio. Non ci vedo niente di caritatevole, ma tanto di pilatesco in una simile posizione. E tu da padre potenziale dovresti ribellarti e non lavarti le mani. D'ora in avanti se dovessi concepire un figlio, potresti perderlo senza nessun coinvolgimento, nemmeno quello di accompagnare la tua ragazza dal ginecologo. Ma so che è difficile capire quanto male si nasconda in queste pratiche e non te ne voglio affatto.

1/8/09 14:39  
Blogger Unknown ha detto...

dunque le tue sono solo "esercitazioni intellettuali"??? non credo.allego interssante articolo del 2005
L’aspirina di Erode: anche in Italia l’aborto chimico e “facile” della RU-486
(da un intervento della dott.ssa Claudia Navarini – 2005 - Fonte Zenit)
Sembra semplice, quasi banale quanto un mal di testa. Una soppressione facile e “indolore” di una vita, soppressione che – si sostiene – “risolve” alla donna i problemi di una maternità indesiderata e i disagi dell’intervento chirurgico; non serve nemmeno il ricovero, il che forse “semplifica” le procedure di autorizzazione all’aborto, e magari riduce le seccature dovute al fastidioso numero di obiettori di coscienza; una soppressione che per la sua tempestività si può svolgere nella più totale segretezza, senza che neppure il “partner” ne sappia mai nulla. Insomma, un trionfo dell’autodeterminazione femminile.
Eppure, a ben vedere, che cosa separa l’assunzione della pillola dal “controllo” a dieci giorni? Un lungo periodo in cui, mentre si consuma l’agonia e la morte del piccolo nel suo grembo, la donna penserà molte cose: se l’aborto la farà soffrire, se tutto poi tornerà come prima, se era veramente il caso di inghiottire quella tavoletta assassina, quel pesticida umano (come durante un’intervista lo aveva chiamato Jérome Lejeune nel 1990) che non le ha dato davvero molto tempo per riflettere, per essere dissuasa (come dice la legge 194); che l’ha lasciata più sola dell’aborto “normale”, perché attorno a lei tutti vedevano nella pillola abortiva la soluzione facile, a portata di mano.
Insomma, l’agile “pillola del mese dopo” trasforma l’attesa della gravidanza, cioè del figlio, nell’attesa della sua morte, che dura dieci penosissimi giorni. In quel tempo si può anche cambiare idea, ma non si può più tornare indietro.
Anche il fatto che il decorso post-aborto sia con l’aborto farmacologico meno traumatico è tutto da dimostrare. I dati finora raccolti sulla sindrome post-abortiva dicono chiaramente che la donna va incontro ad un vero e proprio lutto, indipendentemente dall’epoca in cui l’aborto viene eseguito e dalla tecnica usata.
Anzi, è ragionevole ritenere che l’aborto “in casa” investa la donna di responsabilità e sensi di colpa ancora maggiori, perché mentre l’intervento abortivo “classico” viene materialmente eseguito da un medico, nel caso dell’RU-486 l’unica vera esecutrice è la donna che assume la pillola, che spia tutti i segnali dell’aborto in atto, che si “libera” del proprio figlio con pochissimo aiuto “esterno”.

1/8/09 19:37  
Blogger Piergiobbe ha detto...

No, no, Daria, nessuna esercitazione, solo la debole speranza di limitare i danni. Grazie per il brano che hai riportato che descrive benissimo tutti i rischi connessi all'assunzione della pillola.
un saluto
Andrea

2/8/09 14:15  
Anonymous Anonimo ha detto...

L'articolo è fazioso e fondamentalmente falso.

Una frase come "non le ha dato davvero molto tempo per riflettere, per essere dissuasa (come dice la legge 194)" indica non solo una profonda ignoranza della legislatura (il che dovrebbe a prescindere rendere una persona inabile a parlare), ma anche una grave scarsezza di capacità di ragionamento.
La legge 194 PREVEDE, come sottolineato dall'articolo, un periodo in cui alla donna viene presentata chiaramente la situazione, per farla decidere in maniera informata; questa procedura non sarà abbandonata, con l'utilizzo della pillola, perché questa andrà a sostituire soltanto fisicamente l'intervento. Dovrà comunque essere presa in ospedale, con l'autorizzazione e il controllo di un medico.

Inoltre non si può da una parte dire "no alla RU486 perché rende le cose troppo semplici" e dall'altra preoccuparsi della salute della donna. Dite piuttosto la verità, che non ve ne importa niente della salute della donna che abortisce, perché tanto è una peccatrice... Sono disgustato.


Riguardo all'essere padre, Piergiobbe, penso che in una coppia una decisione del genere la si possa prendere discutendo insieme. Se poi le due opinioni divergono, senza possibilità di riappacificamento, mi sembra logico e doveroso che sia la donna a decidere se partorire o meno... no?

2/8/09 18:14  
Blogger Unknown ha detto...

A parte il fatto che io non ho detto che dovrebbe farvi arrabbiare, tutt'altro :P (cito: "chissà se gli "pseudo Papaboys" e gli oppositori della 194 hanno letto 'sta notizia")

E' lo stesso discorso che io ho fatto per l'eutanasia (ma a quella sono favorevole): IO non abortirei mai (poi mai dire mai; ma in generale non lo farei), ma non voglio imporre le mie convinzioni ad altri, ergo: meglio una legge proibizionista o la libertà di scelta?

Capisco che a te come cristiano dà fastidio, ma non capisco tutto 'sto puntare il dito; sinceramente? me pare tanto poco cristiano.

Fulvia

3/8/09 09:00  
Blogger Piergiobbe ha detto...

Caro Greg,
la pillola ru486 deve essere presa entro il 49° giorno dalle ultime mestruazioni, capirai che di tempo ne rimane pochino per riflettere...
Questa gara, poi, tra la salute della donna e quella del bambino mi è sempre sembrata una sciocchezza. Nel 99% degli aborti la salute fisica della donna non è messa a repentaglio, sulla salute psicologica non mi esprimo, ma obiettivamente è quasi sempre un'ipocrisia per rendere l'aborto libero. Alla salute del bambino non fai mai riferimento, perché tanta fatica? Non sarai mica tra quelli che lo chiamano "materiale abortivo"? Sulla paternità ti scuso, ma ti assicuro che il tuo è un discorso pilatesco e proprio la mancanza di responsabilità dei padri è stata una delle cause di questa deriva banalizzante.
Cara Fulvia,
dipende da che parte la guardi. Se la vedi dalla parte del bambino direi che una legge così privatrice di libertà di scelta è difficile da pensare... e lottare perché la gente non muoia mi sembra davvero una delle cose più cristiane che si possano fare.
Fraterni saluti a tutti
Andrea

3/8/09 18:28  
Anonymous Anonimo ha detto...

Allora, Piergiobbe, qui siamo davanti ad un bivio: libertà di un feto (parlare di bambino è scorretto) o libertà della madre?

Le due cose non possono essere conciliate, per cui se si deve (come si deve per forza) scegliere, in che modo giustificare la limitazione della libertà personale di una donna per difendere quella di un feto? Perché lui sì e lei no, è questo che mi chiedo.

6/8/09 12:10  
Blogger Piergiobbe ha detto...

Caro Greg,
perché parlare di bambino è scorretto? Forse è faticoso, ma non c'è niente di più sicuro: è un bambino. Tra la vita di un bambino e quella di sua madre la scelta è indispensabile (le madri che hanno donato la vita per i figli sono esempi straordinari), ma dove non ci sia rischio di vita per la madre, qual è l'arcano motivo per cui si deve sacrificare il figlio? Tu riesci a trovarne uno sensato? Soprattutto, quando si continua ad insistere che l'aborto è un dramma. Evitiamo il dramma e i problemi psicologici ad esso connessi: facciamo nascere i nostri figli.

7/8/09 18:42  
Anonymous Anonimo ha detto...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

18/8/09 02:44  
Anonymous Anonimo ha detto...

Piergiobbe, seguendo il tuo ragionamento dovremmo fare a meno della metà dei diritti che abbiamo conquistato, poiché anche senza di essi possiamo comunque sopravvivere.

Niente più libertà di parola, di pensiero, di opinione, basta col diritto alla scelta personale... Eliminiamo tutto quello che non è indispensabile alla vita, tanto "se non c'è il rischio di perdere la vita[...], qual è l'arcano motivo per cui si deve" pretendere di avere un qualunque diritto, vero?

P.S. Parlare di "bambino" è scorretto sia dal punto di vista medico-anatomico che semplicemente dal punto di vista linguistico: si parla di EMBRIONE fino al 60°/70° giorno dal concepimento, quindi di FETO fino al momento della nascita.

18/8/09 02:47  
Blogger Piergiobbe ha detto...

Greg, ti prego: non fare confusione. Nemmeno per la 194 uccidere un figlio è un diritto, e tener in vita un bambino quando non ci sia pericolo di vita per la madre, mi sembra sia il diritto principale da salvaguardare. Gli altri nessuno si sogna di elminarli, ma avrai anche tu delle priorità, qualora due "diritti" venissero in conflitto. Per quel che riguarda la terminologia chiedi a qualunque donna abbia perso un figlio con un aborto spontaneo se si è mai sognata di dire "ho perso un feto" o "ho perso un embrione", dirà sempre di aver perso il proprio bambino, e spero che la voce di una donna conti più di qualsiasi classificazione scientifica.
un saluto
Andrea

20/8/09 10:52  

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page

  • LA MIA PAGINA SU FACEBOOK
  • MIA RASSEGNA STAMPA
  • IL SUSSIDIARIO.NET
  • ASIANEWS
  • DEUS CARITAS EST
  • SPE SALVI
  • LETTERA DEL SANTO PADRE AI VESCOVI, AI PRESBITERI, ALLE PERSONE CONSACRATE E AI FEDELI LAICI DELLA CHIESA CATTOLICA NELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE
  • Motu Proprio Summorum Pontificum sulla "Liturgia romana anteriore alla riforma del 1970"
  • SOSTEGNO AL GRAN DUCA DEL LUSSEMBURGO
  • INSEGNANTI E GENITORI: NO ALLO STATO CHE DROGA. UNA RACCOLTA DI FIRME PER IL BENE DEI NOSTRI FIGLI
  • IL COVENANT MARRIAGE
  • IL REPLICANTE
  • CATIA L'HA VISTO
  • PALADINI DELL'OCCIDENTE
  • Il Blog di Costanza Miriano
  • 40 per 40
  • Diario di bordo Il blog di Claudio Risé
  • Claudio Risé
  • in particolare la pagina:"documento per il padre"
  • Libreria del Ponte
  • Tempi
  • Lo Straniero di Antonio Socci
  • Fatti sentire
  • Papa Ratzinger blog [5]
  • Sacri Palazzi di Andrea Tornielli
  • Cara Irma...
  • La Z di Zoro
  • Free Your Mind di Fulvia Leopardi
  • CUORE DI CHINA
  • IL LUNGO ADDIO
  • LE BLOG DE NEPO...
  • PALAZZO APOSTOLICO di Paolo Rodari
  • RADICICRISTIANE
  • KATTOLIKO PENSIERO
  • CROSSROADS
  • ALEF
  • IL FILO A PIOMBO
  • ETENDARD
  • L'ORA DEL VESPRO
  • Il Foglio
  • Il Foglio: lista per la moratoria
  • Giovanni Salizzoni
  • Claudio Risé
  • Francesco Agnoli
  • Mammestufe di Diana Zancheddu
  • Olimpia Tarzia
  • Lista Ferrara Lombardia
  • Lista Ferrara Liguria
  • Loris Brunetta
  • Giorgio Gibertini
  • Matilde Leonardi
  • Elisabetta Pittino, Stefano Savoldi e Paolo Picco,
  • Francesca Talamucci
  • Marco Tumbiolo
  • Passaggio al bosco
  • Maschi selvatici
  • Carlo Melina
  • Asianews: dossier moratoria
  • CAV ambrosiano
  • Movimento per la vita
  • Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
  • S.A.V. Bologna
  • BIOS Bologna