Mi è piaciuto e l'ho letto così
Ho visto ieri sera, in una rassegna estiva, il film d'esordio di Kim Rossi Stuart. L'ho trovato molto interessante per questi motivi: 1) la madre è una figura negativa e anche quando tenta di giustificarsi mostra una debolezza che non l'assolve. Ma mi sono parsi un po' inquietanti anche gli altri personaggi femminili: la sorella superficiale e in preda a tempeste ormonali, la maestra freak, l'amica gallerista e mezzana,... In un'epoca come la nostra, mi sembra già un tentativo coraggioso. 2) di contro la figura paterna è eroica: senza aiuti, Renato era riuscito ad equilibrare una situazione difficile, a mantenere ed educare 2 figli, a fare debiti per tentare una carriera indipendente. L'estrema, forse eccessiva, irritabilità, rende il personaggio più umano e forse più credibile. 3) il rapporto padre-figlio più che con le parole si concretizza nei gesti. Il figlio osa sfidare l'autorità paterna, fino ad allora sacra, solo nel momento in cui si rende conto che il padre riverserebbe sui suoi successi in piscina, tutta l'ansia derivante dalla depressione procurata dall'ennesimo abbandono. Il padre, dopo una istintiva delusione, capisce di aver abusato del proprio ruolo, e cerca immediatamente una soluzione di compromesso, informandosi sulla scuola di calcio. 4) il regalo finale della madre sottolinea quanto sia innaturale una famiglia divisa e smembrata dall'egoismo.
Pubblicato anche su MyMovies
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page