venerdì, marzo 31, 2006

Begli Amici...

Non potevo credere a ciò che leggevo, quando mi sono imbattuto in questo post di KATTOLICO PENSIERO. Ecco i fatti. Paola Binetti (cattolica, medico e docente universitario. Ex Presidente dell'associazione Scienza e Vita) e Luigi Bobba (leader dell'associazionismo. Ex Presidente delle Acli), scelgono di diffondere una lettera, scritta a quattro mani, per convicere i cattolici a votare per la Margherita. Ecco la lettera scaricabile sul sito di Luigi Bobba (anche per Claudio che non l'ha letta!):

LA NOSTRA SCELTA DI CREDENTI CANDIDATI NELLA MARGHERITA


Gentile Amica, caro Amico


siamo due persone – Paola Binetti e Luigi Bobba – che hanno deciso di mettersi in gioco il 9-10 aprile, accettando la candidatura al Senato nelle liste della Margherita.

E’ la prima volta che ci candidiamo e in questa scelta porteremo tutta intera la nostra storia personale, professionale e associativa; ma porteremo soprattutto la responsabilità di chi vuole promuovere il bene comune e vuole contribuire a realizzare “la giustizia come banco di prova della democrazia”. Ci ispiriamo a queste parole di Benedetto XVI, perché come cattolici non possiamo sottrarci a questa responsabilità.

Non dimentichiamo però che la giustizia è importante ma non basta; c’è bisogno di una carità che arrivi dove anche la politica più giusta non può spingersi. Per questo vogliamo lavorare insieme a tante altre associazioni ed organizzazioni che garantiscono contributi insostituibili alla costruzione di un Paese più giusto, dove tutti si possa vivere meglio.

Vorremmo trovare le ragioni per incoraggiare tutti i cattolici a mettere in gioco i propri talenti, come hanno fatto prima di noi i tanti che hanno segnato la storia, il costume e le istituzioni di questo Paese. Crediamo che possa ancora esistere una nuova idealità della politica e vogliamo provare a contaminarla di quei valori, di quelle proposte, di quei progetti che abbiamo cercato di incarnare nelle nostre precedenti responsabilità professionali e associative.

Abbiamo fatto questa scelta come cittadini e come credenti perché:

  • ci sta a cuore la tutela della vita di ogni persona, dal concepimento fino al termine della morte naturale;
  • ci sta a cuore la famiglia secondo il dettato dell’articolo 29 della Costituzione, sempre meno tutelata e sempre più sola nel far crescere i bambini e nel curare i più anziani;
  • ci sta a cuore uno stato sociale che non lasci indietro nessuno, che ricominci ad
    includere i più poveri ed i più esclusi: i nuovi poveri e i nuovi esclusi;
  • ci sta a cuore la promozione dei talenti, delle persone, dell’Italia che lavora e che fa impresa: puntiamo ad una innovazione tecnologica che sia vero fattore di sviluppo personale e sociale;
  • ci sta a cuore una scuola che rispetti la libertà di scelta delle famiglie e che
    consenta a tutti, anche a chi ha meno possibilità di reddito, di conseguire una solida formazione umana e professionale;
  • ci sta a cuore un sistema socio-sanitario integrato, che metta al centro la persona e non scarichi sulle famiglie i problemi più spinosi: un sistema
    pienamente umano ed efficiente;
  • ci sta a cuore l’Europa come grande orizzonte di futuro, sogno intuito da Alcide De Gasperi, scenario effettivo per la vita e per i progetti di tutti i nostri
    giovani;
  • ci sta a cuore una nuova e grande missione del nostro Paese verso il Sud del mondo, verso l’Africa, per cercare di ridurre disuguaglianze inaccettabili e promuovere lavoro e sviluppo.

    Per tutte queste ragioni abbiamo deciso di metterci in gioco con la Margherita. Abbiamo trovato in questa forza politica consonanze forti con i nostri valori ed i nostri intenti e ci siamo uniti a Francesco Rutelli per aiutarlo a creare intorno alla Margherita il consenso necessario per svolgere un ruolo di equilibrio nella coalizione di centrosinistra, collaborando con tutti per dare una forte spinta innovativa per il Governo del Paese. Riteniamo che la Margherita possa rappresentare adeguatamente le attese e le speranze di tante persone che vogliono attingere alle proprie radici cristiane per costruire una politica autenticamente riformatrice, che sono laiche ma rifuggono dalle tentazioni laiciste, che sono rispettose dell’autonomia delle realtà sociali e che guardano all’Europa come forza di pace in modo convinto.

    Impegnati per la giustizia e animati da una concezione della politica come carità sociale, ti chiediamo di sostenerci con il tuo affetto e con il tuo voto. Puoi stare certo che il nostro impegno sarà eguale alla nostra passione di sempre.


    Paola Binetti * e Luigi Bobba*


    * Paola Binetti, medico, docente universitario. E’ stata Presidente dell’Associazione Scienza e Vita
    ** Luigi Bobba, leader dell’associazionismo. E’ stato Presidente nazionale delle ACLI


Non mi sembra che ci sia niente di "scandaloso". Sono giorni che non faccio altro che sentire esponenti della coalizione di Sinistra dire il loro parere su TAV, PACS, Eutanasia, Aborto, Fecondazione assistita (non ultimo D'Alema, stamattina da Santalmassi su Radio 24...), precisando che pur non facendo parte del programma dell'Unione, quelli saranno i temi su cui si batteranno quando saranno in Parlamento. Ma quando un cattolico dice la sua, precisando di avere quelle opinioni proprio perché credente, ecco che si scatena l'inferno:
  1. solita dichiarazione di Capezzone, che pubblico integralmente, perché mi piace tanto il suo humour:
    Bobba/Binetti/Ulivo, Capezzone: oltre ai "Giovanardi di destra" ci sono anche "Giovanardi di sinistra"
    Sui temi etici prove tecniche di "grosse koalition":
    non per le riforme, ma contro di esse, Ds subalterni, Rosa nel Pugno unico presidio di laicità
    Roma, 27 marzo 2006
    • Dichiarazione di Daniele Capezzone, della segreteria della Rosa nel pugno:
    Le dichiarazioni odierne dei candidati Bobba e Binetti (non più solo della Margherita, ma ormai della lista unica Ds-Margherita, con i Ds che rischiano di essere subalterni ad una linea clericale, e addirittura di introiettarla, come dimostra la candidatura di Ignazio Marino) confermano un dato di fatto chiaro.
    Oltre ai "Giovanardi di destra" esistono anche i "Giovanardi di sinistra": e gli uni e gli altri, qualunque sia l'esito delle elezioni, si preparano a "prove tecniche di Grosse Koalition Etica". Ma non per fare le riforme, bensì per impedirle, e per sancire una linea anti-laica,
    anti-liberale, anti-choice.
    Dinanzi a questo, il voto alla Camera e al Senato per la Rosa nel pugno rappresenta l'unica garanzia di una convinta difesa della laicità dello stato.
  2. le precisazioni di Fassino, che riafferma di non essere da meno dei radicali sul tema della laicità!
  3. ma il meglio sono i commenti degli esponenti della Margherita (escluso Rutelli che giudica legittima l'iniziativa): Monaco: "No a un'ostentata etichetta cristiana in politica"; Rosy Bindi: la lettera è un eccesso di legittima difesa

Purtroppo non riesco a commentare meglio di così: begli amici...

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10 Commenti:

Blogger SOYUZ1968 ha detto...

La Binetti è un rottame reazionario della Controriforma: è indietro di almeno 400 anni.....è pensare che dovrebbe fare la scienziata. Quando un uomo/donna di scienza parlano di progresso scientifico per categorie ideologiche lo fanno certamente in fuorviante malafede.

1/4/06 00:34  
Blogger Piergiobbe ha detto...

Soyuz1968, è chiaro che non condivido il tuo giudizio. Ma anche fosse, sarebbe questo un buon motivo per impedire a un cadidato di esprimere le proprie idee?
Io credo di no, soprattutto perché questa regola vale stranamente solo per i cattolici.
saluti

1/4/06 09:37  
Blogger SOYUZ1968 ha detto...

Certamente si deve esprimere....ma dall'altra parte...

1/4/06 13:32  
Blogger Piergiobbe ha detto...

Soyuz 1968, concordo al 100%!
E' per questo che non capisco tutta questa fatica che fa la sinistra (convertendosi, candidando ferventi religiosi, scrivendo a Famiglia Cristiana, criticando da "adulta" Mons. Ruini, ecc...) per accreditarsi nel mondo cattolico con cui poco o niente ha a che fare...
Sono misteri...
saluti

1/4/06 18:04  
Blogger kyra l'elfo ha detto...

grazie della lettera che non ero riuscito a trovare e che non e' assolutamente scandalosa, anzi. Per il resto vorrei dire che questo vittimismo cattolico io lo esercitavo 20 anni fa quando a Boogna il predominio politico e culturale della sinistra era un dato di fatto e le possibilita' per i cattolici di esprimersi erano veramente minime. Ora mi sembra un po' anacronistico: tutti possono parlare a parte i cattolici! ma dia! Capezzone sappiamo come pensa e attacca (giustamente) tutti quelli che non pensano come lui, cattolici o no. Monaco dice solo: "all’ostentazione dell’etichetta cristiana in sede politica (...) preferisco, come suggerisce il Concilio, la quotidiana testimonianza da cristiani ecc." nessun attacco. La Bindi dice non solo "eccesso di legittima difesa" ma anche: "Basta con la furbizia dei laici che garantiscono i laici, dei cattolici che sono garantiti dai cattolici, e così gli operai con gli operai... La politica è esattamente il contrario, è cercare una sintesi che garantisca tutti. Il nostro è un programma laico di governo in cui c’è la sintesi tra i valori che anche di recente il cardinal Ruini ci ha ricordato e il pluralismo della società italiana." frase condivisibile e non particolarmente critica verso Bobba e Binetti. Si rischia di cadere nella stessa cosa che si rimporvera agli altri: si puo' parlare contro tutti ma non contro i cattolici

3/4/06 11:11  
Anonymous Anonimo ha detto...

Dunque: la questione è che lo "stato laico" è un'entità di cui si afferma la necessità, ma che è, di fatto, nulla più che una vuota dichiarazione ideologica senza fondamento. Se, per ipotesi, l'Italia fosse formata al 99% da cattolici praticanti e assolutamente osservanti, chi potrebbe loro impedire di darsi democraticamente delle leggi che rispecchiassero le loro convinzioni?
La risposta esatta (l'unica possibile) sarebbe: il rispetto per i diritti di chi non la pensa come loro.
Altolà.
Questa risposta presuppone che esistano dei diritti di cui "i cittadini" non possono disporre, preesistenti alla democrazia e non governabili dalla maggioranza; insomma, "giusti" a prescindere dall'accordo che con essi trovano i cittadini, e cui una legge, per essere "giusta", dovrebbe (deve) uniformarsi.
Allora la domanda è: se si tratta di individuare questi diritti, che senso ha che questo debba essere fatto in modo "laico"? Cioè, qual è la discriminante per cui il senso religioso (che riconosce l'esistenza dell'assoluto preesistente) sarebbe incapace di riconoscere questi diritti, mentre la "razionalità" (virgolettato, perché molto ci sarebbe da dire) laica (che invece vorrebbe questi diritti riconosciuti a maggioranza) sarebbe l'unica strada per accedere alla loro individuazione? Paradossale, e contraddittorio.
Lo stato "laico", come principio è una aberrazione. Se esiste un "diritto preesistente", esso DEVE essere condizione di verificabiltà della bontà di una legge. E se esiste è assolutamente indifferente che la sua declinazione sia religiosa o "laica" (a ben vedere, non potrebbe mai essere "laica", perché il rispetto dell'assoluto prevede la "religiosità". Ma di questo magari parliamo un'altra volta).
Con tutto ciò, come facciano la Binetti e Bobba ad essere alleati di gente che in preda a delirio da stupefacenti straparla di revisione del Concordato, per me resta un mistero. Io ho fiducia in loro; ma non vorrei che si trovassero a far la parte degli "utili idioti".
Ah: forse io vivo in un altro paese. Ma mi sembra che quelli che accusano il Papa, Ruini, i Vescovi, la Chiesa, i sagrestani e le perpetue di "ingerenza", lo facciano un po' secondo i loro comodi: il che mi spinge a dubitare della loro onestà intellettuale. Per me non è una novità.

Slowhand

3/4/06 11:29  
Blogger Piergiobbe ha detto...

Per Claudio:
è vero che 20 anni fa a Bologna era difficile, ma sai meglio di me quanto spiegare perché certe cose siano importanti, direi imprescindibili, sia veramente improbo anche oggi. E la cosa più strana è che ti capiscano meno proprio quelli che dovrebbero pensarla come te. E' per questo che dai cattolici della sinistra mi sarei aspettato almeno un "avete ragione, partiamo da qui", piuttosto che le critiche (anche se blande)di Bindi e Monaco.
Per Slow:
Sono d'accordo con quello che dici. Ne avevo scritto più o menonegli stessi termini in questo post dello scorso novembre Giustizia e legalità.

3/4/06 12:43  
Anonymous Anonimo ha detto...

Ora l'ho letto. Ben fatto.

Slow

3/4/06 17:31  
Blogger InOpera ha detto...

sono un biologo-ricercatore.

il comitato scienza e vita un giorno magari, ci spiegherá cosa vuol dire morte naturale!!!!!

che forse le condizioni socio-culturali di oggi non ci fanno arrivare a vivere una media di 75 anni, rispetto ai 30 di 1000 anni fa?

che forse le medicine, le operazioni, i trapianti ecc., non sono interventi "invasivi" dell'uomo sull'uomo?

che é mai possibile che nel 2006 esista ancora gente (che si definisce scenziata) con un credo religioso cosí forte e cieco?

la scienza é DUBBIO, sempre. E ricerca di qualche cosa che é vero oggi e domani non si sa.

Dio é fede...altra cosa.

7/4/06 13:08  
Blogger Piergiobbe ha detto...

Caro Inopera,

ti ringrazio per la visita che ho ricambiato. E' chiaro che non condivido i tuoi commenti e che ho una visione della vita diametralmente opposta alla tua. Tu sei un laico, io sono un cattolico. Io credo nella difesa della vita ad ogni costo, tu credi che ci possano essere delle eccezioni. Tu credi che la fede sia un ostacolo alla ragione, io credo che offra l'unica possibilità per liberarla. Tu dici che la scienza è dubbio, mentre a me spaventa proprio quando, per soddisfare curiosità, non si pone domande sulle conseguenze dei propri atti. Infine ritengo che esista qualcosa che è valido e assoluto per sempre, e che sia quella la cosa da ricercare...
Ma questo lo sappiamo tutti e due, penso, e giustamente tentiamo di confrontarci e, spero, di capirci reciprocamente. Ciò che non capisco è perché dovremmo essere rappresentati dalle stesse persone in Parlamento. E' per chiarire questo dubbio che ho scritto questo post, dove ben due (o forse tre) persone della sinistra hanno commentato dicendo peste e corna di un candidato della loro coalizione. Anche Prodi, oltretutto, è un cattolico. Io non sono stupito da un cattolico che si candida a sinistra (ognuno agisce personalmente e secondo la propria coscienza), sono stupefatto che la sinistra così laica candidi tanti cattolici, nonostante la base, come fai tu, sia così fortemente ostile.

7/4/06 18:42  

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