Non svendiamo la Domenica
Siamo alla vigilia della domenica commercialmente più lucrosa dell'anno, quella in cui le vetrine risplendono e i negozi finalmente si riempiono di clienti. Un giorno così può riscattarti da tanti mesi magri e mesti, chi sarebbe così pazzo da abbassare la serranda? Eppure in una piccola libreria di Rimini, ogni anno viene appeso un cartello: "Nelle domeniche di dicembre il negozio resta chiuso: Questo è il giorno che ha fatto il Signore!"
E così cominci a pensare: ma perché è così importante lavorare la domenica? Si guadagna di più? Non si ferma il "ciclo produttivo"? Ma se tutti o quasi cominceranno a lavorare la domenica, allora anche questo giorno speciale diventerà come gli altri. Non ci saranno più giorni speciali e tutto sarà uguale. Questo è il vero fine: rendere tutto uguale. Ma allora non potrò più trascorrere nemmeno un giorno insieme con mia moglie e le mie figlie. I nostri riposi non coincideranno più e ognuno dovrà vivere ancora più faticosamente da solo. E comincio a sospettare che sia l'ennesimo complotto contro la famiglia.
PS: E' girata voce che una famosa catena di negozi volesse tenere aperto anche il giorno di Natale e che solo una veemente assemblea sindacale abbia impedito questo scempio. E' solo l'ennesima conferma dell'esistenza di un sistematico tentativo di smantellare il concetto stesso di festività, con particolare accanimento verso quelle di matrice religiosa.
1 Commenti:
Questo mi e' arrivato dalla rete lilliput
Quando i commercianti di via vicini alla nostra Bottega eco-solidale ci hanno chiesto un contributo per le luminarie natalizie, noi abbiamo rilanciato chiedendo loro di rinunciare alle luci ma di raccogliere la cifra equivalente per destinarla ad un progetto di solidarietà. Abbiamo anche spiegato loro che non avremmo venduto nelle domeniche natalizie, come in nessuna delle festività dell'anno. I più stupiti di questo furono proprio alcuni volontari della Bottega che mi chiesero "Ma non siamo qui per garantire un reddito dignitoso ai produttori? Così venderemo molto meno...." Io risposi che il nostro impegno era per un mondo dove potessero "vivere bene" (bem-vivir, E.Mance) sia i produttori che i consumatori, garantendo le dignità di ambedue.
Vedi che anche conservatori e alternativi possono arrivare alle stesse conclusioni?
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