La rivincita dei nerds
Non so se Bologna sia un caso a sé stante, ma è sicuro che con la nascita del PD si realizza il desiderio nascosto di una grossa fetta dei cattolici bolognesi: essere come i comunisti. Certo per farlo il PCI ha dovuto cambiare nome tre o quattro volte, ma alla fine, scemati i sensi di colpa, i cattolici bolognesi possono girare con la tessera del PD in tasca, senza temere di essere scomunicati. Che la mia città sia stata il laboratorio in cui si è sviluppato questo strano connubio tra Don Camillo e Peppone non è cosa nuova. Basti citare Dossetti, Andreatta, Pedrazzi con l'esperienza de Il Mulino, il recentemente scomparso Alberigo e l'inquietantemente emergente Melloni, fino ad arrivare a Prodi. Tutta una pletora di colti cattolici che si sono fatti in quattro per potersi mischiare, integrare, uniformare alla schiatta, a lungo dominante, dei comunisti petroniani. La cosa ovviamente non è mai stata reciproca, visto che, finché hanno comandato con percentuali di consenso bulgare, i comunisti bolognesi non si sono mai preoccupati di condividere con i cattolici neanche una briciola del potere acquisito. Solo quando le cose hanno cominciato a peggiorare, a qualcuno è venuta l'idea di darsi una spruzzatina di rispettabilità, tirando fuori dalla soffitta quegli ostinati cattolici che da anni si contorcevano per non essere considerati cittadini emiliani di serie B. E così il sindaco Vitali chiamò Pedrazzi come vicesindaco, ed oggi Cofferati, che pure ha distrutto elettoralmente i cattolici democratici, fin quasi a farli scomparire, si circonda di ex-Margheritini, più "fedeli alla linea" dei trinariciuti di guareschiana memoria. E' chiaro che io non sono in grado di fare un'analisi approfondita del perché ciò sia avvenuto, di quali siano stati i percorsi storici, sociologici, politici che hanno portato a questo risultato. Tuttavia, vista dal basso, tutta questa affannosa corsa per diventare come i comunisti mi è sempre parsa come la rivincita dei nerds. Infatti, essere comunisti a Bologna negli scorsi decenni non voleva dire essere dei proletari col problema di arrivare a fine mese, ma al contrario far parte del gotha (bella parola che mi permette di non usare "casta"), che ha dominato per anni ogni anfratto della città. Un po' come nei college statunitensi, dove ci sono da una parte i ricchi e belli e dall'altra i nerds, simpatici secchioni, che, come i cattolici bolognesi, non aspettano altro che qualcuno si accorga di loro...
Etichette: Bologna, Nerds, PD, Sergio Cofferati
3 Commenti:
non prendermi per uno che se la tira, ma questo post è scritto in modo semplicemente superbo. per quanto attiene i contenuti, mi sa che Messori ti darebbe un bel 10.
ciao
Grazie, Etendard.
Heello mate nice post
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page