Grazie Berlusconi, che ci fai vedere 'sti campioni
Qualche anno fa, forse ai tempi di Bugno e Chiappucci, accadde che i diritti televisivi del Giro d'Italia vennero acquistati da Mediaset. Il salto di qualità fu eccezionale e veramente si cominciò a vedere da vicino lo sforzo dei corridori in uno sport esplosivo, di cui la TV di Stato aveva per anni sottovalutato le potenzialità. Per due o tre volte, lungo salite impervie, vidi apparire uno striscione che, più o meno, diceva: "Grazie Berlusconi, che ci fai vedere 'sti campioni. Se fosse stato per la Rai noi non li avremmo visti mai!". Sono anni che quando sento parlare del Cavaliere mi risuonano in testa queste parole. Mi capitava anche quando avevo la presunzione di ritenerlo solo un'insopportabile e scaltro arricchito.
Leggendo l'articolo di Camilleri, citato da due dei blog che visito più di frequente (Alef e Kattolico Pensiero, che ringrazio come sempre), lo slogan di allora ha cominciato a rimbombare in maniera assordante. La realtà di questi anni mi sembra contrasti così evidentemente con quanto afferma Ezio Mauro (cito da Camilleri: "Berlusconi ha perso la grande occasione di fondare una moderna cultura conservatrice in un Paese che non l'ha mai avuta. Eppure, così avrebbe trovato la vera immortalità"), da far supporre che si tratti dell'ennesima dissimulazione per screditare l'avversario più scomodo che la cultura dominante radical-chic abbia avuto in Italia dal dopoguerra in avanti. Solo grazie allo sdoganamento compiuto da Berlusconi, infatti, hanno potuto essere prese in seria considerazione, non solo le ragioni della destra sociale o della lega secessionista, ma si sono cominciati ad affrontare argomenti tabù quali la scuola privata o la revisione storica del Risorgimento, che avevano fino ad allora avuto come autorevole palcoscenico nazionale solo il Meeting di Rimini. La nuova ondata di intellettuali cattolici o "atei devoti" potrà, d'ora innanzi, fare anche a meno del Cavaliere, ma spero saprà onorare il debito di riconoscenza verso un uomo, che ha saputo interpretare come nessun altro lo "spirito dei tempi" e liberare dai laccioli dello snobismo il pensiero forte della Chiesa e della destra liberale.
Etichette: cultura cattolica, cultura di destra, Silvio Berlusconi
3 Commenti:
Eccomi qui, almeno un computer è riuscito a collegarsi. Ti mando volentieri un articolo apparso sul "Il giornale" di ieri
http://www.ilgiornale.it/lp_n.pic1?PAGE=26330 (pdf.). http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=91057 (internet).
E' una teoria interessante che fornisce una possibile spiegazione al problema indicato dall'autore.
Ciao
Alessandra
Siamo al delirio piu' puro!!! ma hai letto il manuale "come fare un blog di successo"? che dice di prendere argomenti conosciuti e dire cose fuori dal coro per scatenare le reazioni?
La prima risposta era un po' acida e ironica, provo a rispondere seriamente. L'avvento al potere della destra tipo berlusconiano (anche Guazzaloca a Bologna) ha effettivamente sdogananto alcuni argomenti intoccabili, ne cito uno non detto da te: le foibe. Che questo pero' sia un merito di Brelusconi, come affermare che l'avvento delle sue tv ha migliorato il prodotto televisivo, mi pare un po' audace. Io lo ritango piu' un effetto collaterale, sarebbe come se io dicessi: "Bravo D'Alema che andando al governo hai sdoganato la sinistra dall'opposizione e l'hai resa governo" No io dico che e' stato uno schifo che non si sia tornato a votare, e che si sia fatta una colaizione diversa da quella presentata alle elezioni, che poi questo abbia portato al governo la sinistra e' indifferente. Infine direi che e' piu' un merito di Fini l'aver tolto la destra dal ghetto del fascismo per portarla ad essere una destra democratica
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